mercoledì 22 ottobre 2008

Roberto Saviano- Emilio Fede

OVVERO: Quando parla Starace


Chiunque abbia un minimo di memoria storica ricorda benissimo la figura e il ruolo di Achille Starace: il guitto di regime. La persona verso la quale incalanare le critiche al fascismo, senza che queste fossero pesantemente censurate. Ecco adesso, nel 2008, abbiamo (da circa quindici anni, per la verità) uno Starace dei tempi attuali. Certo non assistiamo più a patetiche esibizioni ginniche o a premi, come il Cremona, che portavano agli allori i più ridondanti e magniloquenti acclamatori del fascismo. No, tutto questo è morto e sepolto: adesso il nostro Starace si chiama Emilio Fede. Emilio Fede è l'uomo la cui comparsa in una sala cinamatografica, da sola, genera l'ilarità del pubblico, è l'esempio del servo sciocco pagato per prendersi gli insulti al posto del Padrone. Persino Berlusconi ritiene il suo telegiornale "Di parte"; i parlamentari di Forza Italia definiscono il TG4 un "Telegiornaletto" per massaie: mancando di rispetto proprio alla categoria delle massaie fruitrici del tg4 e, forse, grandi loro elettrici. Ma, purtroppo, delle volte anche il servo sciocco, tollerato anche dagli avversari, perchè catalizzatore di critiche condivise trasversalmente, ECCEDE, piscia fuori dal vasino. Ecco è il caso di Starace-Fede che critica Saviano, sostenendo che grazie al suo libro ha guadagnato bei soldini (come se fosse un reato guadagnare soldi con un'opera intellettuale e onesta), che adesso fà la bella vita grazie alla scorta dello stato. No, non voglio abbassarmi a queste puerili polemiche sollevate da un non giornalista, bavoso e ossessionato dal potere e dal sesso per palese impotenza. No, ho sufficiente rispetto di me stesso e di chi mi legge per non rispondere; vorrei, invece, allargare la mia vis polemica ad altro. Roberto Saviano sta pagando sulla sua pelle l'inesistenza dello Stato, il fatto che la Repubblica Italiana ha regalato alla malavita interi settori di territorio, uscendo di fatto dal controllo della Campania. Adesso Saviano e, qualche giorno fa, alcuni extracomunitari hanno detto BASTA! Basta, non se ne può più di uno stato che latita, che non esiste, che abdica. Che decide che in alcune zone la legge non esiste: non esiste il controllo del territorio, non esistono controlli sui cantieri edilizi, sullo smaltimento dei rifiuti, sui lavori agricoli, sulle concessioni televisive! Perchè le zone nelle quali lo Stato non c'è non sono solamente parti fisiche del territorio, ma sono settori dell'imprenditoria che sono intoccabili a prescindere da leggi, sentenze, ordinanze e quant'altro. Le concessionarie pubblicitarie in Italia sono, di fatto, due: una è del Premier l'altra è gestita dal Governo. Da circa dieci anni ogni forma possibile e immaginabile di sentenza ha statuito che Rete 4 dovesse sparire dalle televisioni analogiche terrestri italiane...Rete 4 ancora sta lì, col suo telegiornaletto per massaie diretto da un bavoso Fedestarace. Ecco, forse, Emilio Fede, a differenza del solito, non attacca Saviano per macchiettismo, ma per paura. Paura di chiudere i battenti, paura che passando il principio per cui la legge sia uguale per tutti possa diventarlo anche per lui e per l'editore che lo paga. E che dovrebbe proteggere Saviano....

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