mercoledì 23 aprile 2008

Roma e americani. Appunti a futura memoria

Oggi è il 23 Aprile 2008, sono le dieci e mezzo della sera. Vorrei lasciare queste due righe come appunti personali a futura memoria. E' da circa un mese che si fanno sempre più insistenti le voci circa un probabile acquisto del pacchetto di controllo della AS Roma da parte del magnate statunitense George Soros; nel frattempo abbiamo, in dieci giorni, perso la corsa alla semifinale di Champion's e la possibilità di vincere lo scudetto...la cifra ipotizzata è di circa 250 milioni di euro. I soliti "Bene informati" danno l'affare quasi per fatto. Secondo me questo affare non si farà nè ora nè mai. A stasera sono l'unico romanista a pensarla così. E mi spiego: le possibilità di costruire uno stadio di proprietà per la Roma sono pressocchè nulle, i margini di guadagno sono, quindi ridotti all'osso, non c'è alcuna certezza nei bilanci e nelle pene: in pratica il calcio italiano è strutturalmente corrotto ed è una fonte di poco guadagno. Personalmente credo che la Roma presto cambierà proprietà, ma non credo che si farà prima della nuova stagione. Anzo credo che, dato che storicamente ogni passaggio di consegne nel calcio italiano non è stato nè rapido nè indolore, sarà preceduto da una stagione di forte ridimensionamento tecnico e di risultati, che ci porterà al limite della retrocessione (se non dritti in serie B). Ad oggi ancora non hanno rinnovato il contratto De Rossi, Aquilani e Doni (tra i Big). Amantino è sicuro partente e su Mexes girano insistenti voci circa un suo imminente passaggio al Milan (Personalmente ne ho il sospetto da Gennaio, quando seppi che si è trasferito da una casa ad residence). E non c'è da sottovalutare anche il piccolo aspetto di come anche Spalletti stia per lasciare la casa nella quale ha vissuto fin dall'inizio della sua avventura romana. In conclusione, a differenza dei miei confratelli di tifo, sono estremamente pessimista circa il futuro della Roma. Almeno per la stagione 2008/09, e forse per la stagione 2009/10. Chiaramente spero di sbagliarmi.

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