domenica 3 febbraio 2008

The end!

Quando nel 2006 il centrosinistra svangò le elezioni eravamo convinti che, anche se non c'era da sperare in Zapatero, almeno fosse l'inizio di una Primavera Italiana, incentrata, soprattutto, sulla fine di certe logiche corporativistiche che stanno fermando il paese. All'inzio le speranze sembravano ben riposte, se si fosse sorvolato sull'indulto: il primo decreto Bersani sembrava dare l'avvio alla scomparsa di determinati illogici privilegi per i liberi professionisti, come l'obbligo della tracciabilità delle parcelle, la possibilità di studi plurisettoriali nell'ambito delle professioni giuridiche, la possibilità di farsi pubblicità. Invece, pian pianino la nave si è arenata: niente riforma della legge elettorale, del mercato del lavoro, nessun tavolo di concertazione per una vera riforma elettorale. Anche lo stesso decreto Bersani (e il suo misterioso bis) si è dissolto come una bolla di sapone, proprio per le resistenze corporativistiche della categorie liberali che andavano ad essere coinvolte. Quante volte abbiamo letto che i rifuti di Napoli sono l'emblema del fallimento di una classe dirigente? Da una parte è vero, ma non perchè Bassolino o i supercommissari non siano riusciti a raccogliere una quantità sufficiente di mondezza in Campania, ma perchè si dimostra come sia mancato in Italia, nemmeno accennato dal governo Prodi 2006-08, un vero piano per la riduzione dei rifiuti solidi urbani. Anche in questo caso non ci si è voluti avvicinare agli interessi particolari e miopi e dei cittadini pigri e, soprattutto, delle aziende che producono mondezza perdendo l'ennesimo treno per ammodernare il Paese. Quanti sono gli oggetti di uso quotidiano che abbiamo sotto gli occhi che producono una quantità inaccettabile di mondezza? In Germania il dentifricio viene venduto anche attraverso dei distributori che permottono di non buttare il tubetto, tanto per fare un esempio. Capita la logica è sufficiente girarsi intorno nella propria casa per rendersi conto di come l'emergenza rifiuti che oggi riguarda la Campania un giorno riguarderà l'intero Paese.Purtroppo con la caduta del governo Prodi sono cadute tutte le speranze di cambiamento in meglio, almeno nel breve e medio periodo. Adesso torneranno alla carica tutti i rottami del peggio che l'Italia abbia proposto: figli e figliocci di tantissimi , troppi, conflitti di interesse, identità reazionarie, contrarie a vere riforme, guidate da un uomo che è la summa del capitalismo dopato made in Italy. La cosa che fa aumentare il rammarico è che sia bastata la rivolta del signorotto della Provincia di Benevento, di Ceppalonia, a far crollare tutto. Evidentemente in Italia questa sostanziale voglia di cambiamento non c'è. L'unica consolazione l'abbiamo ricordando il risultato del referendum del Giugno 2006: ve lo immaginate un Governo Berlusconi con in mano l'arma di quella costituzione?

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