domenica 12 luglio 2009

Ritornerò....

Con nuove e scottanti rivelazioni circa la mia penultima esperienza lavorativa. Quella presso la "Casa d'arte". Poi ce ne sarà anche per le ONLUS.... diciamo che mi divertirò a mandare in giro importantissime secchiate di merda! Il tutto tra il 22 e il 31 Luglio. Qualche sassolino tolto dalla scarpa prima di andare in ferie.
Lo slogan è e sarà: "Lo sò che leggi, lo sò che rosichi, DANNEGGIAME STO CAZZO!"
Poi se volesse mandare anche la Finanza allora se ne famo quattro de risate.... perchè IO scrivo quello che me pare!

sabato 28 febbraio 2009

Nazirock

Un brutto sabato sera, nel quale mi è saltata, all'ultimo momento, la visione del film Frost/Nixon, mi ha, comunque, permesso di vedere Nazirock, un film del 2007 di Claudio Lazzaro, già autore di "Camice verdi", altro docufilm sulle follie leghiste. L'opera ruota intorno a due eventi di Forza Nuova: il congresso di Marta (VT) della primavera del 2006, in vista delle elezioni legislative e la manifestazione del Centrodestra dello 02 Dicembre del medesimo 2006, contro il governo Prodi. A parte l'interesse inquietante sul vedere come molte risorse umane dell'estrema destra neonazista, antisemita, negazionista e razzista siano state mirabilmente riciclate e ripulite nel PDL, quello che personalmente maggiormente mi ha colpito è stato vedere, con l'asciuttezza del documentario, come la vera forza dei neonazisti italiani sia quella di essere pericolosamente insediati nel territorio e nella capacità che hanno di rapportarsi con gli strati più gretti e senza futuro della popolazione, proponendo loro risposte facili e soluzioni immediate a problemi complessi: la disoccupazione è colpa degli immigrati; gli insuccessi nella loro vita è solamente colpa di una classe dirigente complottarda su base etnico-politica: gli ebrei con i comunisti e i negri insegnano una storia mendace che tu non hai mai imparato perchè sei un eletto che non si abbassa alle menzogne dei vincitori.... Insomma la solita paccottaglia neonazista, ben rappresentata nella scelta della formula del documentario che ha dato loro la parola. Finchè non si è appalesata LA problematica, e qui mi è corso un brivido lungo la schiena: la questione ISRAELO-PALESTINESE. Il nome con cui i partecipanti a questo convegno definivano Israele è "L'entità sionista", gli interventi degli esponenti (anche "stranieri": provenienti dalla Spagna abbigliati con la divisa della falange, dalla Germania, dalla Romania e dalla Palestina) rimandavano a un antisemitismo di maniera ma comunque ignobile: gli ebrei ritengono (secondo la lucida visione di un esponente dell'associazione "Magna Charta" di Marcello Pera... complimenti) di essere geneticamente superiori a tutti gli altri, sin dal feto. Insomma un ribaltamento delle vomitevoli idee nazifasciste del 1938, non avendo un territorio di origine sono l'emblema del meticciato e quindi corruttori delle interità nazional razziali delle nazioni che li ospitano... la solita merda. Ad un tratto è stato invitato a parlare della questione mediorientale un esponente di Hezbollah e qui mi è venuto da piangere e da riflettere: le tematiche e le denucne erano le stesse che spesso si sono sentite in interessanti convegni all'interno dei centri sociali, tematiche e parole della sinistra estrema, ascoltate in un convegno di Forza Nuova! E' stato in questo momento che mi è venuto anche da piangere: "Quand'è che la sinistra mondiale si è ridotta a tanto? A usare le stesse parole dell'estrema destra?"Insomma un bel film, ben fatto e, soprattutto, una violentissima denuncia soprattutto alla Sinistra che, rimasta impatanata nelle logiche della Guerra Fredda, non si è accorta che l'idea del "nemico del mio nemico" non ci appartiene.

lunedì 24 novembre 2008

Sandro Curzi

Dal 22 Novembre scorso il giornalismo italiano è un po' più povero. Abbiamo perso Sandro Curzi, l'inventore di Telekabul, colui che ha portato il TG3 al rango di telegiornale vero, non solo un notiziario di nicchia. Come dimenticare le mille e mille battaglie contro i disagi e i disastri dell'agonizzande pima repubblica, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta? Come dimenticare l'entusiasmo col quale lanciò il Telegiornale di TMC dal 1994, riuscendo ad ottenere eccellenti dati di ascolto, nonostante fosse costretto alle "Nozze coi fichi secchi"? La sua cacciata dalla TMC di Cecchi Gori fu tanto improvvisa, quanto inspiegabile. Personalmente non potrò mai dimenticare i servizi prima sul 25 Aprile, poi sul Primo Maggio di quella fantastica primavera del 1994. Una presidenza della Rai caratterizzata dal miglior Sandro Curzi, dopo che sembrava fosse riuscito a sconfiggere anche il tumore, battagliera e mai asservita al governo (allora ancora una volta c'era Berlusconi...) che è, nei fati, durata fino alla fine dei giorni del compagno Sandro.
Che ti sia lieve la terra!

giovedì 30 ottobre 2008

Eccomi nel tempo!


mercoledì 22 ottobre 2008

Roberto Saviano- Emilio Fede

OVVERO: Quando parla Starace


Chiunque abbia un minimo di memoria storica ricorda benissimo la figura e il ruolo di Achille Starace: il guitto di regime. La persona verso la quale incalanare le critiche al fascismo, senza che queste fossero pesantemente censurate. Ecco adesso, nel 2008, abbiamo (da circa quindici anni, per la verità) uno Starace dei tempi attuali. Certo non assistiamo più a patetiche esibizioni ginniche o a premi, come il Cremona, che portavano agli allori i più ridondanti e magniloquenti acclamatori del fascismo. No, tutto questo è morto e sepolto: adesso il nostro Starace si chiama Emilio Fede. Emilio Fede è l'uomo la cui comparsa in una sala cinamatografica, da sola, genera l'ilarità del pubblico, è l'esempio del servo sciocco pagato per prendersi gli insulti al posto del Padrone. Persino Berlusconi ritiene il suo telegiornale "Di parte"; i parlamentari di Forza Italia definiscono il TG4 un "Telegiornaletto" per massaie: mancando di rispetto proprio alla categoria delle massaie fruitrici del tg4 e, forse, grandi loro elettrici. Ma, purtroppo, delle volte anche il servo sciocco, tollerato anche dagli avversari, perchè catalizzatore di critiche condivise trasversalmente, ECCEDE, piscia fuori dal vasino. Ecco è il caso di Starace-Fede che critica Saviano, sostenendo che grazie al suo libro ha guadagnato bei soldini (come se fosse un reato guadagnare soldi con un'opera intellettuale e onesta), che adesso fà la bella vita grazie alla scorta dello stato. No, non voglio abbassarmi a queste puerili polemiche sollevate da un non giornalista, bavoso e ossessionato dal potere e dal sesso per palese impotenza. No, ho sufficiente rispetto di me stesso e di chi mi legge per non rispondere; vorrei, invece, allargare la mia vis polemica ad altro. Roberto Saviano sta pagando sulla sua pelle l'inesistenza dello Stato, il fatto che la Repubblica Italiana ha regalato alla malavita interi settori di territorio, uscendo di fatto dal controllo della Campania. Adesso Saviano e, qualche giorno fa, alcuni extracomunitari hanno detto BASTA! Basta, non se ne può più di uno stato che latita, che non esiste, che abdica. Che decide che in alcune zone la legge non esiste: non esiste il controllo del territorio, non esistono controlli sui cantieri edilizi, sullo smaltimento dei rifiuti, sui lavori agricoli, sulle concessioni televisive! Perchè le zone nelle quali lo Stato non c'è non sono solamente parti fisiche del territorio, ma sono settori dell'imprenditoria che sono intoccabili a prescindere da leggi, sentenze, ordinanze e quant'altro. Le concessionarie pubblicitarie in Italia sono, di fatto, due: una è del Premier l'altra è gestita dal Governo. Da circa dieci anni ogni forma possibile e immaginabile di sentenza ha statuito che Rete 4 dovesse sparire dalle televisioni analogiche terrestri italiane...Rete 4 ancora sta lì, col suo telegiornaletto per massaie diretto da un bavoso Fedestarace. Ecco, forse, Emilio Fede, a differenza del solito, non attacca Saviano per macchiettismo, ma per paura. Paura di chiudere i battenti, paura che passando il principio per cui la legge sia uguale per tutti possa diventarlo anche per lui e per l'editore che lo paga. E che dovrebbe proteggere Saviano....

domenica 19 ottobre 2008

Roma-Inter 0-4.

Roma, è notte fonda!

Cos'altro dire? Purtroppo lo avevo (in parte) già previsto ad Aprile scorso. La Roma, questa Roma, è al capolinea. E', onestamente, un po' presto; ma è chiaro che ai giocatori, all'allenatore, oggi come oggi non interessi più nulla della squadra, del campionato. Di solito queste cose avvengono quando è alle porte un cambiamento radicale, di guida tecnica se non addirittura societaria. Personalmente sono dell'idea che se mai si "sfascia" mai si riaggiusta. Quindi ritengo sia giunto il momento per una serie di dimissioni e dismissioni "a catena": dall'attuale presidenza (verso la quale avrò sempre e comunque parole di elogio) all'intero staff tecnico (del quale serberò un eccellente ricordo). La stagione và raddrizzata al più presto: non entrare in Europa (Foss'anche la Coppa UEFA) sarebbe uno tsunami inenarrabile. Porterebbe alla perdita di elementi importanti per questa squadra, ma non i soggetti a lunga attesa che, allo stato attuale, potrebbero anche fare le valige già domattina (Aquilani e Cicinho, su tutti, ma anche Juan, Mexes e lo stesso Vucinic); mi riferisco a soggetti di maggiore e più sicura affidamento: De Rossi, Doni, Panucci, Pizarro, Baptista... senza contare che una Roma fortemente ridimensionata potrebbe indurre Totti ad accelerare un eventuale addio al calcio giocato, a causa dei numerosissimi infortuni che lo attanagliano, da quando è diventato il fulcro del gioco dell'intera Roma.Per quel che riguarda l'immediatissimo (Trasferta allo Stamford Bridge di Londra) forse sarebbe necessario che Spalletti capisse la necessità di coprirsi, rinunciando al 4-2-3-1 ad oggi asfittico e logoro, passando ad un più semplice 4-4-2 (Centrocampo in linea o a rombo non fà differenza). Insomma sarebbe necessario che riscoprisse "la normalià nei homportamenti", ricetta che risollevò la Roma del 2005 e che portò quella squadra, incommensurabilmente più scarsa della Roma attuale, a sei punti da uno scudetto calciopoliano, ma che, comunque, sempre di scudetto si sarebbe trattato!Purtroppo, in conclusione, non riesco ad essere ottimista: è palese che la Roma di Spalletti sia ormai consegnata alla Storia del Calcio, e la partita di ieri (Roma-Inter 0-4) ne sia
stato il sugello. Speriamo che la svolta arrivi il prima possibile, perchè "mai si sfascia, mai si aggiusta!". Forza Roma, sempre e comunque!

giovedì 11 settembre 2008

Undici Settembre!

L'undici settembre, una data tragica, tragicamente nota....da dire tutta d'un fiato: undicisettembre. Quel giorno, quelle immagini non le dimenticheremo mai, non dimenticheremo mai le fiamme, gli aerei che portavano morte e distruzione, i 30mila morti, chi fu ridotto in miseria, chi preferì suicidarsi....Come, del resto non dimenticheremo la paura che un giorno si sarebbe potuto ripetere altrove, come non dimenticheremo quel costante senso di angoscia che da quel giorno di Settembre ci ha pervaso tutti quanti, la paura anche del prossimo. Ma non dimenticheremo nemmeno la fine del sogno di vivere come ci scegliamo in un mondo in pace.... non dimenticheremo mai l'undici settembre 1973!